DETENUTI IN ENTRATA

Lunedì, 10 Settembre 2012 15:45

Telefonate

L'ordinamento penitenziario prevede per la persona detenuta il diritto a telefonare ai familiari e ai conviventi, per la durata di dieci minuti, una volta alla settimana. Eccezione alla norma è rappresentata dalle persone private della libertà per reati previsti dal primo comma dell’art. 4bis della Legge 26 luglio 1975, n. 354, i quali hanno diritto a due telefonate al mese complessive.

Mercoledì, 25 Luglio 2012 17:12

Autorizzazioni

VISITE E COLLOQUI

La richiesta per l'autorizzazioni a visite e colloqui nel caso di persona in attesa di sentenza di primo grado, prevedono una specifica richiesta all'autorità giudiziaria che procede.

  • Procura di Torino - Rilascio permessi di colloquio
    Corso Vittorio Emanuele II, 130 - 10138 Torino
    Piano: Terra - ingresso 2
    Tel.: 011 4327463 -Fax: 011 4327461
    Orario: dal lunedì al sabato, dalle ore 9,00 alle ore 12,00
    sito: www.procura.torino.it

Nel caso di persona privata della libertà dopo la pronuncia della sentenza di primo grado, il familiare deve essere invece autorizzato direttamente dal direttore dell'istituto. Autorizzazione per la quale la persona reclusa deve fare apposita richiesta, specificando i motivi per i quali richiede il colloquio, utilizzando un modulo prestampato da richiedersi all'interno dell'istituto penitenziario, presso l’Ufficio Comando. Il modulo dovrà essere inviato al Direttore, indicando i  dati anagrafici completi della persona che si presenterà al colloquio. Solo dopo una serie dei controlli verrà notificata al detenuto l’autorizzazione oppure il diniego ai colloqui.

Modulo Richiesta Colloqui da far compilare alla persona privata della libertà

I permessi possono essere di tipo:

  • permanenti: rilasciato ai familiari che rientrino tra i parenti e ai conviventi, valido per più visite
  • ordinario: rilasciato a quelle persone che non sono familiari oppure familiari di grado lontano o affini, valido per una sola visita
  • straordinari: rilasciato a quelle persone che non sono familiari oppure familiari di grado lontano o affini, valido per una sola visita che non incide sul monte ore

Riferimenti normativi

Fonte: Procura Generale della Repubblica presso il Tribunale di Torino

CITTADINI ITALIANI E STRANIERI

  • Il familiare italiano può richiedere i permessi e, una volta ottenutili, presentarsi ai colloqui, solo se munito della propria carta d’identità e di un documento che attesti il grado di parentela (lo stato di famiglia o un certificato storico rilasciato dal Comune). Oppure con il “certificato” che attesti lo stato di convivenza con la persona detenuta che si vuole incontrare. Tale documento si può richiedere al Comune di residenza.
    I cittadini italiani possono autocertificare lo stato di parentela all’entrata dell’istituto.

    Modulo stato di famiglia

  • Per visite e colloqui inerenti cittadini stranieri, il carcere dovrà acquisire una dichiarazione del Consolato che attesti il grado di parentela. Inoltre, i cittadini extracomunitari potranno essere ammessi ai colloqui soltanto se in possesso di un documento che attesti la regolarità nel territorio italiano (il permesso di soggiorno oppure il visto di ingresso).

Riferimenti normativi

Fonte: Procura Generale della Repubblica presso il Tribunale di Torino

TELEFONATE

Perchè una persona reclusa possa telefonare ad un proprio familiare è necessario ottenere l’autorizzazione del Direttore del carcere per i condannati, dell’Autorità Giudiziaria per i detenuti in attesa di giudizio di primo grado, del Magistrato di Sorveglianza per gli appellanti e i ricorrenti (alcuni Magistrati di Sorveglianza delegano a questo compito il Direttore dell’istituto). Conviene sempre allegare alla richiesta di autorizzazione una bolletta telefonica dalla quali risulti il nome dell’intestatario dell’utenza, lo stato di famiglia o un’autocertificazione attestante il grado di parentela. Il modulo prestampato è reperibile all'interno dell'istituto penitenziario, presso l’ufficio Comando.

Riferimenti normativi

Fonte: Procura Generale della Repubblica presso il Tribunale di Torino

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