Mercoledì, 10 Ottobre 2012 12:52

Chi siamo

1987, Torino, gli ultimi anni dell’onda lunga del boom economico. E’ qui che comincia una storia, o forse è meglio definirla un’avventura imprenditoriale diversa. La cooperativa sociale Eta Beta.

Pubblicato in IL PROGETTO
Lunedì, 24 Settembre 2012 15:09

Lavoro

IL LAVORO IN CARCERE

L’Ordinamento penitenziario italiano individua il lavoro come uno degli elementi del trattamento rieducativo stabilendo che, salvo casi di impossibilità, al condannato è assicurata un’occupazione lavorativa.
Il lavoro all’interno degli istituti penitenziari è obbligatorio, remunerato e non deve avere carattere afflittivo. Non deve essere un inasprimento della pena e l’istituzione carceraria deve favorire la destinazione dei detenuti al lavoro e la loro partecipazione a corsi di formazione professionale. E’ possibile per gli istituti stipulare rapporti con aziende pubbliche o private convenzionate e con enti al fine di istituire all'interno degli istituti lavorazioni organizzate o corsi di formazione professionale.

Il rapporto di lavoro prevede le medesime garanzie assicurative, contributive e previdenziali di quelle previste in un rapporto di lavoro subordinato, ed il compenso economico è calcolato in base alla quantità e alla qualità di lavoro prestato, in misura non inferiore ai 2/3 del trattamento economico previsto dai contratti collettivi nazionali.

Il lavoro penitenziario si svolge prevalentemente in tre modalità, quali il lavoro "domestico", alle dipendenze dell'amministrazione penitenziaria e finalizzato all'espletamento dei servizi d'istituto; il lavoro su base industriale, consistente nelle cosiddette "lavorazioni", organizzate e gestite dall'amministrazione penitenziaria o da imprenditori esterni; e il lavoro al di fuori dell'istituto penitenziario, attraverso l'ammissione al beneficio del lavoro all'esterno art. 21 dell'Ordinamento penitenziario.

Il collocamento al lavoro da svolgersi all'interno dell'istituto avviene nel rispetto di graduatorie fissate in due apposite liste, delle quali una generica e l'altra per qualifica o mestiere.
Nell'assegnazione dei soggetti al lavoro, con l'esclusione dei detenuti e degli internati sottoposti al regime di sorveglianza, al lavoro si tiene conto:

  • dell'anzianità di disoccupazione durante lo stato di detenzione o di internamento;
  • dei carichi familiari;
  • della professionalità;
  • delle precedenti e documentate attività svolte e di quelle a cui i detenuti potranno dedicarsi dopo la dimissione

Riferimenti normativi

Fonte: Ministero della Giustizia; L'altro diritto

ART. 21

Il lavoro all'esterno per persone private delle libertà personali è permesso, secondo quanto disposto dall'articolo 21 dell'Ordinamento Penitenziario. Detenuti e internati possono essere assegnati al lavoro all'esterno in condizioni idonee a garantire l'attuazione positiva degli scopi previsti nel proprio trattamento esecutivo.

Nel caso di persona condannata alla pena della reclusione per uno dei delitti indicati nel comma 1 dell'articolo 4- bis, l'assegnazione al lavoro all'esterno può essere disposta dopo l'espiazione di almeno un terzo della pena e, comunque, di non oltre cinque anni.

Nei confronti dei condannati all'ergastolo l'assegnazione può avvenire dopo l'espiazione di almeno dieci anni.

L’ammissione avviene esclusivamente su autorizzazione della competente autorità giudiziaria e il beneficio diviene esecutivo solo dopo l’approvazione del Magistrato di Sorveglianza.

Nel caso non sussistono motivi di sicurezza le persone assegnate al lavoro esterno possono recarsi sul luogo di lavoro senza scorta.

C. C. TORINO

All'interno della Casa Circondariale di Torino “Lorusso e Cutugno” sono previste, tra le altre, le seguenti mansioni:

  • cucinieri;
  • barbieri;
  • addetti alla lavanderia;
  • spesini (addetti spesa detenuti);
  • piantoni (assistenza infermi);
  • portavitti;
  • scopini (addetti alle pulizie);
  • M.O.F. (Manutenzione Ordinaria Fabbricati: i lavoratori edili, idraulici ed elettrici necessari alla manutenzione dei fabbricati);
  • giardinieri;
  • scrivani.

Per esservi ammessi è necessario compilare un apposito modulo che gli addetti all’Ufficio Pratiche detenuti, utilizzeranno per redigire le graduatorie di attesa.

Per quel che concerne le cosiddette "lavorazioni" in data 9 settembre 2009 è stato firmato un "Protocollo d'intesa finalizzato allo sviluppo delle attività produttive all'interno della Casa Circondariale - Lorusso e Cutugno", tra la direzione e una serie di cooperative. Allo stato attuale le cooperative presenti sono:

Impegno sociale e qualità si fondono nel progetto “Liberamensa” avviato nel 2008 dalla cooperativa Ecosol all’interno del carcere di Torino con l’obiettivo di dare formazione e lavoro ai detenuti nel settore della ristorazione. Con la supervisione e la formazione di cuochi e pasticceri esperti, soci della cooperativa, i detenuti assunti, con applicazione del CCNL di categoria presso la cucina del carcere, si occupano della preparazione dei pasti per l’Istituto e di tutte le preparazioni destinate all’esterno. Privati e organizzazioni possono rivolgersi a Liberamensa per acquistare prodotti di pasticceria e gastronomia e per servizi di catering e coffee break in occasione di rinfreschi e cerimonie. La creazione di “veri” posti di lavoro all’interno del carcere rappresenta una possibilità concreta offerta ai detenuti nel percorso di riabilitazione. Oltre all’occupazione del “tempo” in modo attivo, il lavoro intramurario consente di percepire un reddito, di usufruire di un percorso formativo specifico in un settore che offre possibilità di occupazione all’esterno.

Contatti
Sede legale: Via Lulli, 8 - 10148 Torino
Tel.: 320 0195858
E-mail:Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Sito:www.liberamensa.org

ETA BETA s.c.s, è una realtà torinese del no-profit, è una cooperativa Sociale di tipo B, nata nel 1987. I servizi informatici sono la leva con cui sperimentare uno sviluppo di servizi e prodotti innovativi, nonché un inserimento lavorativo che privilegi la centralità della persona. Nel 2002 la Direzione della Casa Circondariale di Torino consente l’avvio di un laboratorio interno nel quale svolgere attività produttive legate all’imputazione dei dati, al trattamento documentale, alla scansione, ad attività di raccolta dati, alla produzione di e-book, ai servizi editoriali e ad attività di web content e web marketing. Un’opportunità dove le persone detenute possono sperimentarsi in attività lavorative apprendendone i passaggi, attraverso la guida del personale esterno della Cooperativa, questo consente loro di avere un regolare stipendio, e di progettare un percorso di uscita dal carcere con una possibilità concreta di inserimento lavorativo.

Contatti
Lungo Dora Voghera, 22 - 10153 Torino
Tel.: 011 8100211
E-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Sito: www.etabeta.it

Nata nel 2007 all’interno di un più ampio progetto promosso dal Comune di Torino e denominato “Le Virtù del Lavoro”, Extraliberi si prefigge l’ambizioso obiettivo di sviluppare nuove sinergie e una più fertile integrazione tra carcere e territorio. L’espressione più concreta di questo progetto è il laboratorio di serigrafia e di stampa digitale, una piccola realtà imprenditoriale nella quale lavora attualmente un gruppo di detenuti del carcere “Lorusso e Cutugno” di Torino, impegnati nella personalizzazione su commissione di T-shirt, polo, felpe, cappellini, borse, abbigliamento sportivo e da lavoro.

Contatti
Via Giovanni Zambelli, 2 - 10137 Torino
Tel: 349 7522540
E-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Sito: www.extraliberi.it

L’idea forza del progetto di Pausa Cafè è la realizzazione, in carcere, di produzioni agro alimentari che rispondano a requisiti di eccellenza organolettica, ambientale e sociale. Il progetto si è incentrato inizialmente su caffè, cacao e birra realizzati presso gli istituti di pena di Torino e Saluzzo. È stato così creato un partenariato internazionale tra produttori di caffè e cacao, trasformatori e consumatori che consente l’acquisto di prodotti di eccellenza ad un prezzo equo. Il tutto migliorando le condizioni di vita dei contadini e generando opportunità di inserimento lavorativo intra moenia per i detenuti partecipanti al progetto. Al fine di favorire il reinserimento a fine pena si è quindi sviluppata l’ attività di ristorazione eticamente orientata, con l’obbiettivo di rompere il circolo vizioso di marginalità > detenzione > marginalità > recidiva. E’ nato così a Grugliasco il “Bistro di Pausa Cafè”.

Contatti
Via Narzole, 1 - 10126 Torino
Tel.: 011 19506842
E-mail:Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Sito:www.pausacafe.org

La cooperativa gestisce la lavanderia industriale in funzione all’interno della Casa circondariale di Torino. La lavanderia ha commesse esterne con strutture pubbliche e private e serve alcune strutture alberghiere per il lavaggio di lenzuola e asciugamani.

Contatti
Via C. Brunetto, 110 Fraz. Ceretts - 10077 S10077 San Maurizio C.se (TO)
Tel.: 011 9279996
E-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Fonte: Camera di Commercio di Torino

C. C. IVREA

Sono presenti attività gestite direttamente dall'amministrazione penitenziaria per quel che riguarda lavorazioni tipografiche, con impiego di personale con turnazione giornaliera; e gestite da terzi per l'orticoltura in serra.

Quanto presente in questa pagina è stato ricavato dal sito istituzionale del Ministero della Giusizia "Schede trasparenza istituti penitenziari - pubblicazione del 19 maggio 2016"

https://www.giustizia.it/giustizia/it/mg_2_3_2.page

Fonte: Ministero della Giustizia

Mercoledì, 18 Luglio 2012 10:45

Il privato sociale

TERZO SETTORE

La definizione di "privato sociale" o “3° settore" individua tutto ciò che si differenzia sia dalla sfera pubblica (stato, regioni, enti locali, altri enti) sia da quella privata, ossia dal mercato. E' un universo vasto, composto da soggetti differenti tra loro, che hanno in comune la capacità di sviluppare nuove opportunità e modelli per rispondere alla domanda di bisogni che né lo Stato né il mercato sono in grado di soddisfare.  All'interno di questa forma di “economia sociale” confluiscono strutture organizzate con forme giuridiche molto differenti, che affiancano le istituzioni nell’offerta di servizi alla persona socialmente disagiata a causa della commissione di un reato. Realtà che sono parte integrante della “rete sociale” del territorio e spesso rappresentano un ponte tra carcere e società, creando opportunità di inserimento lavorativo e sociale.

La cooperazione sociale
Finalità della cooperazione sociale è quella di  "perseguire l'interesse generale della comunità alla promozione umana e all'integrazione sociale dei cittadini attraverso:

  • la gestione di servizi socio-sanitari ed educativi;
  • lo svolgimento di attività diverse finalizzate all'inserimento lavorativo di persone svantaggiate".

La normativa italiana riconosce tre tipi di cooperative: tipo A, B e C.

Associazionismo
Attive sul territorio attraverso opere di solidarietà e condivisione, le associazioni affiancano gli operatori gestendo alcune attività inerenti il "recupero" della persona ristretta all'interno degli istituti carcerari. Diventando inoltre punto di riferimento sia per le famiglie sia per le persone in uscita dal carcere, per quanto concerne lo svolgimento di pratiche, informazioni e servizi, oltre ad offrire  opportunità di reinserimento all'esterno. Occupandosi di devianza e carcere il volontariato diventa così parte essenziale della rete sociale e di servizi presente sul territorio, dove la collaborazione tra le parti diventa strumento d'intervento per supportare le persone in difficoltà nel soddisfacimento dei bisogni primari di ogni persona (mangiare, dormire, cura dell’igiene, fare un documento di identità ed altro).
Elenco delle Associazioni di volontariato della Provincia di Torino

Le Fondazioni
La Fondazione, istituzione di carattere privato senza finalità di lucro, utilizza le proprie risorse finanziarie per scopi educativi, culturali, religiosi, sociali e per altri scopi di pubblica utilità. Gli ambiti di intervento delle Fondazioni riguardano la fornitura di servizi assistenziali a persone in particolari situazioni di difficoltà, l’attività benefica al fine di favorire la fuoriuscita dallo stato di disagio e l’erogazione di sussidi e finanziamenti per progetti volti alla reintegrazione sociale e lavorativa di soggetti svantaggiati.
Elenco delle Fondazioni della Provincia di Torino

COOPERAZIONE SOCIALE

Le cooperative sociali nascono con lo scopo di soddisfare necessità che non coincidono esclusivamente con quelli dei soci proprietari, bensì con quelli della più vasta comunità locale ovvero dei bisogni collettivi.

Le Cooperative sociali di tipo A
La preferenza per interventi di tipo territoriale e domiciliare contraddistingue questa forma d'impresa. Sviluppando relazioni nella comunità di appartenenza risponde alle esigenze ed ai bisogni di quei cittadini che altrimenti sarebbero rimasti condannati ad una forte istituzionalizzazione: ricovero, carcere, comunità.
Si contraddistinguono come punto nevralgico di ogni rete sociale per la flessibilità dei servizi offerti e la forte motivazione e qualificazione del personale impiegato.
Link all'elenco alfabetico delle cooperative sociali di tipo A della Provincia di Torino

Le Cooperative sociali di tipo B
Questa tipologia di cooperativa sociale ha nel tempo conquistato il ruolo di strumento privilegiato e specialistico per l'inserimento lavorativo di soggetti svantaggiati, in grado di svolgere una formazione professionale sul campo, lavorando al contempo ad una piena integrazione sociale delle persone in difficoltà.
Offre ai soggetti inseriti la possibilità di maturare e acquisire quelle competenze necessarie per poter reinserirsi nel mercato del lavoro. Il percorso avviene all'interno di un ambiente lavorativo in parte protetto, adattabile al singolo soggetto, ma che allo stesso tempo presenta le caratteristiche di un luogo di lavoro vero e proprio.
Link all'elenco alfabetico delle cooperative sociali di tipo B della Provincia di Torino

I Consorzi
I Consorzi rappresentano uno degli strumenti principali di cui la cooperazione sociale si è dotata per poter essere promotrice di politiche sociali all'interno della società civile, attraverso:

  • Territorialità: il consorzio è costituito da cooperative operanti in un’area geografica di riferimento entro cui sviluppa la propria azione;
  • Intersettorialità: aggrega cooperative sia di tipo A sia di tipo B, evitando di assumere una caratteristica specialistica;
  • Sperimentazione: grazie alle esperienze delle diverse realtà, può avviare nuove iniziative in settori che le singole cooperative non presidiano normalmente.

Link all'elenco alfabetico dei consorzi di cooperative sociali della Provincia di Torino

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