Il permesso premio è parte integrante del programma di trattamento del detenuto. È concesso dal Magistrato di Sorveglianza ai detenuti non pericolosi che hanno tenuto regolare condotta e, l’ammissibilità dell’istanza varia secondo il tipo di reato. In caso di rigetto della richiesta il detenuto può inoltrare reclamo al Tribunale di Sorveglianza.
I Provveditorati Regionali all’Amministrazione Penitenziaria in Italia sono sedici. Il PRAP ha competenze sulla gestione del personale che opera negli istituti penitenziari e negli Uffici di Esecuzione Penale Esterna (UEPE). Provvede all’ordine e alla sicurezza degli istituti e servizi penitenziari; al trattamento dei detenuti e degli internati nonché dei condannati ammessi a fruire delle misure alternative alla detenzione; al trasferimento dei detenuti nell'ambito degli istituti regionali; all'assegnazione dei fondi agli stessi uffici ed istituti. Ha inoltre funzioni ispettive e propulsive. Il Provveditorato in rappresentanza dell'Amministrazione provvede alle convenzioni, protocolli ed intese con gli altri organi dello Stato e delle autonomie locali.
Si concretizza qualora sia contestato un rapporto disciplinare. Il direttore e il comandante di reparto contestano l'addebito all'accusato e lo informano del diritto ad esporre le discolpe. Se il direttore o il consiglio di disciplina ritenesse che debba essere inflitta una sanzione si convoca l'accusato per la decisione disciplinare, entro dieci giorni dalla data della contestazione. La sanzione disciplinare applicata è comunicata al detenuto e al Magistrato di Sorveglianza ed è annotata nella cartella personale.
Entro ventiquattro ore dalla comunicazione motivata del rigetto, si può proporre reclamo al Tribunale di Sorveglianza se il provvedimento é stato emesso dal Magistrato di sorveglianza o alla Corte d’Appello se il provvedimento é stato emesso da altro organo giudiziario.
La remissione del debito è un provvedimento premiale che consiste nell’esenzione dei condannati dal pagamento delle spese sia del procedimento sia del loro mantenimento in istituto. L’applicazione del beneficio è possibile alla duplice condizione che i condannati si trovino in disagiate condizioni economiche e che abbiano tenuto regolare condotta.
E’ la persona che ha affrontato i primi due gradi di giudizio ed è in attesa del pronunciamento della Corte di Cassazione.
Sono provvedimenti disciplinari contestati dagli agenti di polizia penitenziaria ai detenuti per condotte scorrette. Comportano un procedimento disciplinare che può generare una sanzione come l’ammonizione o il richiamo. L’illecito comporta il rigetto della liberazione anticipata, il possibile isolamento per massimo 10 giorni o l’esclusione delle attività in comuni.