Venerdì, 18 Ottobre 2013 12:33

Permesso di soggiorno per motivi di giustizia

PERMESSO PER MOTIVI DI GIUSTIZIA

Il permesso di soggiorno per motivi di giustizia, è previsto soltanto per consentire l'esercizio del diritto di difesa ad uno straniero che si trova nel territorio dello Stato o all'estero. Per partecipare a un processo che si sta celebrando contro di lui o nel quale lui è parte offesa. Possono ottenere questo particolare permesso di soggiorno solo i soggetti che sono parte lesa in un procedimento penale.

Permesso per motivi di giustizia per stranieri in Italia
Per partecipare ad un processo lo straniero ha il diritto di ottenere il permesso di soggiorno per motivi di giustizia se si trova nel territorio dello Stato, per il tempo strettamente necessario alla partecipazione al processo stesso. Il permesso di soggiorno per motivi di giustizia può essere concesso, su richiesta dell’autorità giudiziaria del luogo, quando la presenza dello straniero è ritenuta indispensabile per celebrare il processo.

Permesso per motivi di giustizia per stranieri all'estero
Lo straniero che si trova all’estero, può chiedere, anche se è stato espulso in via amministrativa (T.U art 13) o giudiziaria (T.U. art 16), l’autorizzazione a rientrare in Italia. L’autorizzazione è limitata al tempo del processo ed è concessa dal questore del luogo ove si tiene il processo.

Questo permesso dura tre mesi ed è prorogabile una sola volta.

Il permesso per motivi di giustizia, quindi, dovrebbe essere rilasciato sempre in funzione dell'effettivo esercizio del diritto di difesa. Il fatto che, invece, questo strumento sia in concreto non utilizzato, contribuisce ovviamente a complicare la fase immediatamente successiva dell'esecuzione penale, alla quale molti cittadini extracomunitari giungono, in conseguenza della condanna, senza avere effettivamente esplicato un'idonea difesa.

T.A.R.

Il permesso per motivi di giustizia, quindi, dovrebbe essere rilasciato sempre in funzione dell'effettivo esercizio del diritto di difesa. Il fatto che, invece, questo strumento sia in concreto non utilizzato, contribuisce ovviamente a complicare la fase immediatamente successiva dell'esecuzione penale, alla quale molti cittadini extracomunitari giungono, in conseguenza della condanna, senza avere effettivamente esplicato un'idonea difesa.

Alcune sentenze del T.A.R., ultimamente introducono ulteriori elementi in merito alla tempistica e modalità del rilascio del permesso.

Il T.A.R. del Lazio con la sentenza dl 2 maggio 2013, n. 4393, ha annullato il rifiuto di rinnovo di permesso di soggiorno richiesto da una cittadina straniera.
Il T.A.R. afferma che, seppure sia vero che le norme vigenti prevedono il "potere di respingimento" dello straniero condannato per determinati reati, è anche vero che un simile "automatismo" vale solo per la fattispecie dell'ingresso nel territorio dello Stato, e non, anche, per quella del rinnovo del permesso di soggiorno in favore di uno straniero già presente in Italia. In questa ipotesi, l'Amministrazione ha, infatti, il "potere-dovere" di esaminare la situazione complessiva in cui versa il richiedente, tenendo soprattutto conto, in una prospettiva volta all'esigenza di tutela dell'ordine e della sicurezza pubblica, del livello del suo inserimento sociale e delle sue particolari condizioni familiari. SENTENZA DEL T.A.R. LAZIO IN pdf

La sentenza n.201308154, il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio, impone al Ministero dell’Interno un anno di tempo per trovare le soluzioni adeguate e gli opportuni provvedimenti per garantire il rispetto dei tempi di rilascio dei permessi di soggiorno. La sentenza emessa dà delle indicazioni di massima affinché le amministrazioni pongano rimedio alla prassi di violazione del termine per la conclusione della procedura. SENTEMZA DEL T.A.R. LAZIO IN pdf

Riferimenti normativi

Fonti: Altrodiritto, T.A.R. Lazio

Venerdì, 18 Ottobre 2013 10:46

Permesso di soggiorno

Il permesso di soggiorno è una autorizzazione che consente al cittadino extracomunitario di soggiornare regolarmente sul territorio dello Stato. L'entrata sul territorio italiano avviene attraverso il controllo dei documenti e dell'eventuale visto d'ingresso.

Giovedì, 18 Ottobre 2012 14:51

Assistenza legale

Al momento la lista, comprende riferimenti inerenti il comune di Torino.

Lunedì, 15 Ottobre 2012 15:42

Faq Operatori

In questa sezione è possibile reperire informazioni approfondite e le risposte ai quesiti più frequenti relativi alla sezione OPERATORI DEL PRIVATO SOCIALE di zeromandate.org.

Pubblicato in FAQ
Giovedì, 27 Settembre 2012 15:42

Religione

L’ordinamento penitenziario riconosce ai detenuti la libertà di professare la propria fede, di “istruirsi” nella propria religione e di praticarne il culto, purché riti e celebrazioni siano compatibili con l’ordine e la sicurezza e non si esprimano in comportamenti molesti per la comunità o contrari alle legge. Assicurando la presenza di un cappellano e della celebrazione del culto cattolico e permettendo l’accesso agli istituti, con autorizzazione del direttore, a ministri di altri culti.

Martedì, 25 Settembre 2012 12:20

Istruzione

ISTRUZIONE

Il diritto allo studio e alla formazione nelle carceri è garantito dalla normativa italiana, in quanto elemento fondamentale della risocializzazione. Negli Istituti penitenziari vengono organizzati, corsi d’istruzione scolastica di ogni ordine e grado e corsi professionali ed in alcune strutture sono presenti “poli universitari”:

  • corsi di istruzione a livello della scuola dell’obbligo, rientrano in questo caso i corsi di lingua italiana per detenuti stranieri:
  • corsi di istruzione secondaria superiore: tramite l’istituzione di succursali di scuole superiori negli istituti penitenziari gli studenti che hanno superato tutti gli esami del loro anno e che versano in disagiate condizioni economiche possono ottenere il rimborso delle tasse, dei contributi scolastici e dei libri di testo oppure un premio di rendimento indipendentemente dalle condizioni economiche;
  • corsi di formazione professionale: la frequenza dei corsi da diritto ad un sussidio orario la cui entità è stabilita con decreto ministeriale;
  • studi universitari: gli studenti che hanno superato tutti gli esami del proprio anno e che versano in disagiate condizioni economiche possono ottenere il rimborso delle tasse, dei contributi scolastici e dei libri, è inoltre previsto un premio di rendimento indipendentemente dalle condizioni economiche

L’avvio di un corso di istruzione o di formazione professionale viene comunicato attraverso l’affissione di un bando nelle sezioni e nei luoghi comuni. Se si è interessati e si possiedono i requisiti di volta in volta specificati (posizione giuridica, fine pena) si può presentare una domandina o chiedere informazioni agli educatori. Inoltre nel caso i bandi riguardino corsi previsti in altri Istituti, può essere fatta richiesta di trasferimento per parteciparvi. La partecipazione regolare ai corsi permette di ottenere attestati o diplomi scolastici.

In merito ai poli universitari laddove previsti (Casa Circondariale di Torino “Lorusso e Cutugno”) il regolamento di esecuzione ha introdotto diverse agevolazioni:

  • su richiesta esonero dal lavoro, in base all’impegno e al profitto dimostrato;
  • assegnazione, ove possibile, di appositi locali comuni, camere e reparti adeguati;
  • permesso a tenere nelle proprie celle e negli altri locali libri, pubblicazioni e tutti gli strumenti didattici necessari.

Riferimenti normativi

Fonte: Ministero della Giustizia

CORSI

All’interno delle case circondariali di Torino ed Ivrea e dell’Istituto Penale Minorile “Ferrante Aporti” sono attivi vari e articolati corsi di formazione professionale realizzati dalla Fondazione “Casa di Carità Arti e Mestieri”.

Così come i Centri Territoriali Permanenti forniscono un servizio di accoglienza e orientamento, per tutti i cittadini con più di 15 anni, sia sul territorio sia all’interno degli Istituti penitenziari. Le attività dei centri, consistono principalmente in:

I CPT operanti negli istituti penitenziari ubicati sul territorio della provincia di Torino hanno attivi i seguenti percorsi:

Istruzione

  • alfabetizzazione culturale;
  • conseguimento della licenza media;
  • percorsi per il sostegno all'istruzione secondaria superiore e/o per il conseguimento del diploma di maturità.

Alfabetizzazione

  • corsi di lingua italiana per cittadini stranieri;
  • corsi di informatica;
  • corsi di lingue straniere;
  • sostegno educativo, rimotivazione allo studio;
  • orientamento al lavoro e alle professioni

Questi gli ambiti dei corsi attivi nelle Carceri di Torino ed Ivrea e nell’IPM, gestiti dalla Fondazione Casa di carità arti e mestieri:

  • sistemazioni aree verdi;
  • giardinaggio e ortofrutticultura;
  • impianti elettrici civili;
  • editoria digitale;
  • installazione impianti idrosanitari;
  • panificazione pasticceria;
  • aiuto cucina;
  • riqualificazione energetica degli edifici;
  • confezionamento.

A seconda delle direttive regionali in materia di formazione professionale, il catalogo può subire variazioni annuali.

http://www.casadicarita.org/it/corsi-destinatari/Persone%20Detenute

Fonte: Fondazione Casa di carità arti e mestieri ONLUS, Città Metropolitana di Torino

C. C. TORINO

Nel carcere “Lorusso e Cutugno” di Torino sono attivi:

  • presso l'IPIA Plana un percorso di studi per l’acquisizione di particolari competenze e capacità tecniche inerenti al settore dell'industria del mobile e dell'arredamento;
  • corsi di alfabetizzazione e scuola media e "progetto Accoglienza" ad opera del CTP Croce Morelli;
  • il polo universitario

Il corso è triennale e, alla fine del triennio, l'allievo consegue la qualifica di "Operatore dell'industria del mobile e dell'arredamento", mentre il biennio è definito corso per "Operatori del legno". La qualifica è riconosciuta all'interno della Comunità Europea; l'allievo che frequenta, per varie motivazioni, solo un anno o due, otterrà una certificazione dei crediti formativi – spendibili sia per continuare il proprio percorso formativo in un altro istituto, sia come certificazione di abilità acquisite da utilizzare nel mondo del lavoro.

Itinerario scolastico
Classi prime e seconde: 40 ore settimanali suddivise in:
- Area comune: Religione, Italiano, Storia, Inglese, Diritto ed Economia, Matematica, Scienze della terra, Ed Fisica.
- Area di indirizzo: Disegno tecnico e artistico, Storia dell'arte, Tecnologia dei materiali e laboratorio, Tecn. della produzione
- Area di approfondimento
Classe terza: 40 ore suddivise in:
- Area comune: Religione, Italiano, Storia, Inglese, Matematica, Ed. Fisica
- Area d'indirizzo: Disegno tecnico e artistico, Tecnologia dei materiali e laboratorio, Tecnica della produzione, Tecniche dell'arredamento, Chimica industriale, reparti di lavorazione.

Il CPIA 1 riunisce tre ex-CTP di Torino: il CTP3 ex-Drovetti, il CTP Saba, il CTP Croce-Morelli (quest’ultimo operante nella Casa Circondariale “Lorusso e Cutugno”) configurandosi come il Centro che risponde ai bisogni formativi della popolazione adulta dell’area torinese di nord-ovest. L'offerta formativa di base va dall'alfabetizzazione e corsi di lingua a percorsi d'istruzione primaria e secondaria. Ha attivato accordi di rete con il PRIMO LICEO ARTISTICO STATALE e l'I.P.I.A. "PLANA" per quanto concerne la sezione carceraria presso la Casa Circondariale "Lorusso-Cutugno" di Torino attivando diversi progetti didatticI, tra cui il Progetto Accoglienza. Su richiesta dell’Amministrazione penitenziaria: per detenuti transitanti, alcuni docenti coinvolgono gli allievi per circa 25/30 giorni in varie attività. Il progetto prevede anche una pre condizione, che le persone ristrette abbiano la possibilità di continuare ad istruirsi ovunque trasferite. Altri docenti gestiscono i corsi di alfabetizzazione e di scuola media di durata annuale nelle sezioni detentive dove le persone non sono soggette a trasferimenti; realizza inoltre accordi ed intese con gli altri ordini di scuola presenti in carcere al fine di concordare percorsi integrati e promuovere il successo formativo degli studenti.

Realizzato presso la casa circondariale Lorusso e Cutugno in seguito al protocollo d’intesa firmato il 27 luglio 1998 tra:

  • Provveditorato regionale dell’Amministrazione Penitenziaria;
  • Tribunale di sorveglianza di Torino;
  • Facoltà di Scienze politiche e di Giurisprudenza dell’Università agli studi di Torino

Prevede l’ammissione riservata ai detenuti comuni provenienti anche da altre sedi penitenziarie. L’ammissione avviene tramite una selezione, a seguito di un bando, all’uscita del quale è possibile presentare una domandina o chiedere informazioni agli educatori. La selezione per l’ammissione è basata oltre che sul possesso del diploma anche sulla motivazione allo studio e sul comportamento tenuto dai richiedenti.
Gli ammessi, che possono essere anche cittadini stranieri, vengono ospitati in un'apposita sezione della casa circondariale – attualmente ubicata presso il Padiglione E – dove, compatibilmente con la condizione detentiva, vi sono condizioni favorevoli alle esigenze di studio. Possono iscriversi a tre corsi di laurea in ambito:

  • Giuridico (laurea triennale, specialistica, ciclo unico);
  • Politico - Sociale (laurea triennale, specialistica);
  • Matematico - Scientifico (magistrale).

Le condizioni di permanenza sono legate al superamento di un numero minimo di esami di profitto entro l’inizio dell’anno accademico successivo, alla buona condotta e alla partecipazione all’opera di rieducazione.

Testi, se possibile e permesso PC, tasse universitarie ed eventuali borse lavoro sono erogate dalla Compagnia di San Paolo. Gli studenti non pagano alcun contributo e possono essere beneficiari di borse di studio erogate dall'Edisu (Ente regionale per il diritto allo studio universitario).
Da alcuni anni sono presenti al Polo volontari del Servizio Civile Nazionale Volontario (SCNV) reclutati nell’ambito di uno dei progetti di Ateneo (dal titolo “Studiare vale la pena”). Essi collaborano all’insieme delle attività del Polo, con compiti di supportare la didattica, con particolare riferimento al tutoraggio rivolto agli studenti detenuti per la preparazione degli esami e della tesi di laurea, e di organizzazione di attività di carattere culturale.

Fonti: IPIA Plana, Carcere di Torino, CPIA 1 Torino, Università degli Studi di Torino,

C.C. IVREA

Sono presenti:

  • corsi di alfabetizzazione;
  • corsi di istruzione media superiore.

corsi di formazione professionale per:

  • cablatori elettrici di impianti civili;
  • addetti centro stampa;
  • editoria digitale.

Quanto presente in questa pagina è stato ricavato dal sito istituzionale dell'associazione Antigone ONLUS. Promotrice dell'Osservatorio nazionale sull'esecuzione penale e del Rapporto Online sulle condizioni di detenzione nelle carceri italiane, in base alla scheda elaborata a seguito della visita dell'associazione effettuata in data 3 dicembre 2015.

http://www.associazioneantigone.it/osservatorio_detenzione/piemonte/105-casa-circondariale-di-ivrea

Fonte: Associazione Antigone

I.P.M. FERRANTE APORTI

Sono previsti:

  • corsi per l’integrazione linguistica e sociale per stranieri (CILS);
  • corsi alfabetizzazione lingua italiana;
  • corsi di Scuola Primaria;
  • corsi di Scuola Secondaria Inferiore;
  • corsi di Scuola Secondaria Superiore.

Esistono delle attività pre-professionali laboratoriali, prettamente artigianali (ceramica, lavorazione artistica del cuoio, arte bianca, meccanica auto e ciclistica, acconciature) ed attività d'informatica di base e multimediale, gestite da Forcoop Agenzia Formativa, capofila dell’ A.T.I (Associazione Temporanea d’Impresa) con le Agenzie E.N.Gi.M. e C.F.P.P. - Casa di Carità.

Contatti
Forcoop Agenzia formativa
Via Gressoney 29 B - 10155 Torino
Tel.: 011.4359325

Quanto presente in questa pagina è stato ricavato dal sito istituzionale dell'associazione Antigone ONLUS. Promotrice dell'Osservatorio nazionale sull'esecuzione penale e del Rapporto Online sulle condizioni di detenzione nelle carceri italiane, in base alla scheda elaborata a seguito della visita dell'associazione effettuata in data novembre 2015.

http://www.associazioneantigone.it/osservatorio_detenzione/minori/istituti-per-minorenni/239-istituto-penale-per-minorenni-di-torino

Fonte: Associazione Antigone

Martedì, 18 Settembre 2012 15:55

Telefonate

FAMILIARI E CONGIUNTI

L'ordinamento penitenziario prevede per la persona detenuta il diritto a telefonare ai familiari e ai conviventi, per la durata di dieci minuti, una volta alla settimana. Eccezione alla norma è rappresentata dalle persone private della libertà per reati previsti dal primo comma dell’art. 4bis della Legge 26 luglio 1975, n. 354, i quali hanno diritto a due telefonate al mese complessive. La telefonata si può effettuare tutti i giorni, compresi i festivi.

Le telefonate sono possibili soltanto per utenze fisse, sempre dopo aver ottenuto la necessaria autorizzazione, da richiedere da parte dalla persona reclusa all’autorità competente:

  • il Direttore del carcere per i condannati;
  • l’Autorità Giudiziaria per i detenuti in attesa di giudizio di primo grado;
  • il Magistrato di Sorveglianza per gli appellanti e i ricorrenti (alcuni Magistrati di Sorveglianza delegano a questo compito il Direttore dell’istituto)

Ottenute le autorizzazioni necessarie bisogna compilare un apposito modulo, disponibile presso l’Ufficio Comando, e presentare la documentazione richiesta (stato di famiglia, copia del contratto o della bolletta telefonica).

La circolare del 26 aprile 2010 della Direzione generale detenuti e trattamento, ha introdotto la possibilità di chiamare i telefoni cellulari per detenuti comuni di media sicurezza che non abbiano effettuato nè colloqui visivi, né telefonici per un periodo di almeno quindici giorni e che abbiano dichiarato di poter mantenere contatti con i propri familiari solo attraverso telefonate verso utenza mobile.

Nel caso di cittadini stranieri la procedura può risultare più lunga in quanto, il carcere dovrà acquisire una dichiarazione del Consolato che attesti il grado di parentela, mentre per i cittadini extracomunitari, gli stessi potranno essere ammessi alle telefonate soltanto attestando la regolarità nel territorio italiano (il permesso di soggiorno oppure il visto di ingresso). La persona stranierà dovrà indicare nella domandina la lingua utilizzata durante la telefonata.

In occasione del proprio trasferimento in altro Istituto, la persona con problemi di giustizia è autorizzata ad effettuare una telefonata. E’ consigliabile richiedere l’autorizzazione alla corrispondenza telefonica anche se si proviene da un altro carcere dove già si era autorizzati.

Consulta la sezione di Zeromandate dedicata agli orari per le visite delle Case Circondariali di Torino e Ivrea

Riferimenti normativi

Fonte: Ministero della Giustizia

TERZE PERSONE

Le eventuali richieste per telefonare a terze persone, cioè diverse dai familiari e conviventi, potranno essere autorizzate solo se sussistono ragionevoli e verificati motivi, previa istanza scritta all'autorità competente:

  • il Direttore del carcere per i condannati;
  • l’Autorità Giudiziaria per i detenuti in attesa di giudizio di primo grado;
  • il Magistrato di Sorveglianza per gli appellanti e i ricorrenti (alcuni Magistrati di Sorveglianza delegano a questo compito il Direttore dell’istituto).

Riferimenti normativi

Fonte: Ministero della Giustizia

AVVOCATI

La persona priva della libertà che intende conferire telefonicamente con il proprio avvocato deve essere regolarmente autorizzata dall’Autorità Giudiziaria sino alla sentenza di primo grado e dal Magistrato di sorveglianza in tutti gli altri casi. Il modulo è reperibile in carcere, presso l’ufficio Comando.

C. C. TORINO

É in vigore il sistema di chiamata con scheda telefonica personale prepagata. Un apparecchio telefonico dotato di un sensore che rileva i dati dell’utente consentendo a quest’ultimo di digitare in assoluta autonomia il numero che si vuole chiamare (solo i numeri telefonici autorizzati con apposita richiesta per ricaricare la scheda), senza l’intermediazione del centralino interno.

Riferimenti normativi

Fonte: Ministero della Giustizia

Giovedì, 13 Settembre 2012 15:37

Nomina dell'avvocato

Una delle principali forme di tutela previste dalla Legge italiana (sancita dalla Costituzione italiana) per garantire i diritti delle persone imputate di un reato è la nomina dell’avvocato, che ha diritto a incontrare e parlare in carcere con il proprio assistito, negli orari e nei luoghi a questo adibiti.

Giovedì, 13 Settembre 2012 14:42

Immatricolazione

L’ingresso in carcere prevede diverse procedure iniziali tra cui l’immatricolazione. Si tratta di un atto dovuto poiché da questo istante, “nasce” il fascicolo personale della persona reclusa che lo seguirà, anche se trasferito altrove, fino alla scarcerazione.

Lunedì, 10 Settembre 2012 15:45

Telefonate

L'ordinamento penitenziario prevede per la persona detenuta il diritto a telefonare ai familiari e ai conviventi, per la durata di dieci minuti, una volta alla settimana. Eccezione alla norma è rappresentata dalle persone private della libertà per reati previsti dal primo comma dell’art. 4bis della Legge 26 luglio 1975, n. 354, i quali hanno diritto a due telefonate al mese complessive.

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